Apt Gorizia ha presentato ufficialmente lo scorso 9 settembre tre Iveco E-Way da 9,5 metri che verranno utilizzati sulla linea 37 del servizio urbano di Grado (Go).
Si tratta di autobus completamente elettrici con batterie al litio da 293 Chilowatt di capacità, che garantiscono, in condizioni di utilizzo reale, oltre 200 chilometri di autonomia.
Siccome la climatizzazione impatta, così come lo stile di guida, sull’autonomia, il veicolo è stato dotato di un sistema di pre-conditioning che consente di raffrescare il veicolo quando è ancora è in corso la ricarica, senza intaccare la carica delle batterie. Queste vengono ricaricate di notte, con ricarica lenta in deposito, in quanto non sono stati previsti punti di opportunity carghing lungo il percorso.
La capienza è di 48 persone in piedi e 18 sedute con la possibilità di caricare un passeggero disabile con carrozzina.
“Vogliamo un futuro sempre più sostenibile per la nostra comunità, migliorando i benefici ambientali e acustici. Questa svolta nel trasporto urbano rappresenta un passo importante in questa direzione.” Con queste parole, il sindaco di Grado Giuseppe Corbatto ha salutato l’ingresso in servizio dei mezzi e ringraziato Apt.
Parole a cui seguono quelle di Caterina Belletti, presidente di Apt Gorizia:”Grado riveste un ruolo centrale in ambito turistico non solo a livello provinciale ma anche regionale e rappresenta un ambiente particolare che va conservato, custodito e tutelato e ognuno di noi nel proprio ruolo è chiamato a farlo”
Il Presidente di Apt ha poi sintetizzato la strategia complessiva dell’azienda sulla transizione ecologica sottolineando che “Non è sufficiente rinnovare la flotta in un’ottica green, ma è necessario dotarsi delle infrastrutture connesse, da qui gli importanti investimenti che la società sta sostenendo per l’impianto di produzione dell’idrogeno a Monfalcone e la stazione di rifornimento per i bus LNG a Gorizia. Anche per Grado, infatti, contestulamente all’entrata in servizio dei bus è stata realizzata la stazione di ricarica presso il deposito di Sacca dei Moreri”.