Come approvato dal relativo consiglio d'amminstrazione, sarà il gruppo cinese Geely a entrare nel capitale azionario della zoppicante Industria Italiana Autobus (Iia), da tempo ormai alla ricerca di un compratore, soprattutto dopo l'uscita dalla compagine azionaria della turca Karsan. Una mossa a sorpresa in cui i cinesi riusciranno a entrare senza tirare fuori un soldo dalle proprie tasche, ma mettendo a disposizione solo know-how e tecnologia. Almeno a quanto si apprende dal Corriere dell'irpinia, testata vicina - per posizione geografica - all'impianto di Valle Ufita (Av), lo stabilimento ex Irisbus in lenta agonia. Geely, già proprietaria di Volvo auto, Smart, Polestar e una pletora di altri marchi automotive cinesi (oltre a partecipazioni varie) potrebbe anche decidere di convertire il sito alla produzione delle automobili e aggirare così eventuali dazi nei 'tubi' dei governanti europei.
Prima vittima di questo ingresso cinese sarebbe il braccio bolognese di Iia, l'ex fabbrica Menarinibus, che verrebbe così definitivamente chiusa e i settantasette dipendenti lasciati a casa oppure trasferiti a Valle Ufita.