“Avevamo negato il permesso di festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei sull’autobus scoperto, ma i patti non sono stati rispettati”. Comincia così l'intervista rilasciata al Corriere della Sera dal prefetto di Roma, Matteo Piantedosi: “La Figc chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile. Abbiamo detto che non potevamo autorizzarli“, continua Piantedosi. “Dovevamo gestire il passaggio dal Quirinale a palazzo Chigi cercando di conciliarlo con le esigenze di sicurezza legate alla pandemia e dunque evitare in ogni modo assembramenti.“ Immediata è arrivata la replica del presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc), Gabriele Gravina: “Non è nostra intenzione alimentare ulteriori polemiche, perché non vogliamo trasformare un momento di gioia nazionale in un argomento di divisione. Abbiamo sempre lavorato per l’unità e continueremo a farlo, sottolineando però come la Federazione sia sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani.”
A scatenare le polemiche è soprattutto il timore per le possibili conseguenze sanitarie che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane, per via della calca di tifosi, senza mascherina, che si è radunata attorno al bipiano open top dell’operatore Big Bus, che per l’occasione sfoggiava una speciale livrea celebrativa della vittoria degli Azzurri.
A interessarsi personalmente alla questione sono stati anche il calciatore Leonardo Bonucci e il capitano della Nazionale, Giorgio Chiellini, che sono stati ripresi dalle telecamere mentre discutevano animatamente con i funzionari delle Forze dell’ordine in servizio per ottenere il permesso all’utilizzo dell’autobus scoperto.