Un altro atto nella vicenda che riguarda la collocazione dell'autostazione di Roma, al momento gestita da Tibus, che per volontà della Giunta cittadina avrebbe dovuto spostarsi dall'area di Tiburtina a quella, più periferica, di Anagnina.
La mozione adottata in data 29 novembre 2018 dall'Assemblea Capitolina (organo elettivo di governo del Comune) sta facendo segnare un nuovo momento di tensione dopo quello successivo alla comunicazione della delibera. Si parla infatti di sdoppiare il terminal bus, destinando Anagnina a capolinea delle sole linee in arrivo dal Sud d'Italia, che costituiscono circa il 40 per cento del traffico complessivo.
L'area in questione vedrebbe così confermato il progetto di spesa per un valore che supera i 600.000 euro, mentre per le altre tratte si sfrutterebbe il Piazzale Est della stazione Tiburtina, dall'altra parte rispetto a quello Ovest (Largo Mazzoni) oggi utilizzato, spazio pertanto non provvisto delle necessarie attrezzature.
Oltre alla previsione di ulteriori necessari investimenti per le casse del Comune, lo spacchettamento pensato dall'Assessore ai Trasporti della Giunta capitolina, che non tiene conto della sollevazione seguita alla notizia dello spostamento dell'autostazione, rischia di peggiorare la qualità di vita dei pendolari, colpiti a livello di interscambio sia tra i vari servizi di trasporto regionale e sia, sul piano intermodale, tra modalità di spostamento su gomma e su via ferrata.
Dalle carte risulta che la superficie a disposizione sul Piazzale Est di Tiburtina è un terzo rispetto all'estensione sfruttata da quello Ovest, elemento che si tradurrebbe in un numero davvero limitato di stalli, praticamente la metà. Anche la distanza dalla metropolitana - 750 metri - non depone a favore della proposta adottata dall'Assemblea Capitolina.