La data del 3 giugno, in corrispondenza con il via in Italia della cosiddetta Fase 3 legata alla pandemia da Covid-19, segna un'accelerazione per quanto attiene ai servizi di trasporto presso l'Autostazione Tibus di Roma.
Ora che sono caduti i divieti di spostamento da regione a regione, il numero degli autobus, tra arrivi e partenze, è salito a una settantina rispetto ai trenta del periodo del lockdown e ai seicento su strada prima della diffusione della malattia. Nel raffronto con lo stesso intervallo di un anno fa, il numero totale delle corse nei mesi di aprile e di maggio 2020 è passato da oltre 36.000 a circa 1.800.
Con il passaggio alla Fase 3 ritornano a essere attive le linee che dalla Capitale muovono in direzione di destinazioni in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche e Puglia. Città come Salerno, Bari e Lecce nel Meridione d'Italia, Milano e Torino a Nord, rientrano nei circuiti operativi dei bus che partono dalla struttura dell'Urbe, in grado, anche nel corso della fase di quarantena obbligata, di assicurare i collegamenti minimi nel rispetto dei protocolli previsti dai vari DPCM e delle linee guida, sempre ai fini della sicurezza, indicate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Per le trasferte internazionali occorrerà invece attendere almeno la data del 15 giugno. Vigono infatti al momento alcune limitazioni imposte da quegli stati che mantengono serrate le proprie frontiere rispetto al trasporto passeggeri in arrivo dal nostro Paese.
Si ricorda che l'Autostazione Tibus ha messo in campo da subito misure volte al contrasto della diffusione del contagio. Dal piano straordinario integrativo di sanificazione/disinfezione di tutte quelle superfici a diretto contatto con il pubblico, alla predisposizione di segnaletica orizzontale utile a garantire il distanziamento sociale, al controllo sull'obbligo di indossare la mascherina e alla misurazione della temperatura nel momento di accesso al terminal.