Da Barbi Coach & Bus anche consulenze in mobility managementA ispirare Isabella Barbi il Decreto ministeriale 222 dello scorso 28 ottobre




Pullman ha intervistato Isabella Barbi, presidente di Barbi Coach & Bus S.r.l., l’azienda che raccoglie l’importante heritage della storica carrozzeria di Mirandola. Da gennaio 2021, l’azienda che produce lo scuolabus Sole, realizzato su telaio Iveco 100, offre anche consulenze in materia di mobility management. “Un’azienda oggi non può più fermarsi a fare un prodotto e basta,” dichiara Isabella Barbi. “Lo abbiamo visto qualche anno fa con alcune aziende che si sono sviluppate nel post-vendita, nel service. Lo scuolabus, ad esempio, è un prodotto altamente tecnico e bisogna capire perché serve un tale veicolo in un determinato contesto. Le scuole e i comuni devono essere orientati nella scelta.”

Durante l’intervista il discorso verte principalmente sul mobility management scolastico e sui piani di spostamento casa-scuola-casa. “Ci sono delle criticità relative agli spostamenti scolastici che sono enormi. Sentivo alcuni sindaci di città note, anche grandi, che insistono per fare andare i bimbi a scuola a piedi o in bicicletta. Sì va bene, ma anche no. Dipende dal contesto, non si può dire a tutta Italia adesso facciamo il ‘piedibus’, perché sono soluzioni non applicabili a tutti i contesti. Il mezzo di trasporto adeguato è proprio lo scuolabus: è un ambiente protetto, i bambini socializzano e non c’è il problema delle cartelle pesanti, senza dimenticare che è una scelta sostenibile.”

A ispirare Isabella Barbi a offrire il servizio di consulenza in materia di mobility management è stata anche la lettura del Decreto ministeriale 222 del 28.10.2020.”Mi ha colpito molto vedere per la prima volta nello stesso contesto uno scuolabus e un mobility manager scolastico” commenta la manager modenese. Questo decreto stabilisce le modalità di finanziamento per la realizzazione o l’implementazione del servizio di trasporto scolastico per i bambini della scuola dell’infanzia statale e comunale e per gli alunni delle scuole statali del primo ciclo d'istruzione con mezzi di trasporto ibridi o elettrici. Le risorse messe a bando sono pari a 20 milioni di euro e sono riservate a una cinquantina di comuni con popolazione superiore ai 50mila abitanti, con determinati problemi d’inquinamento ambientale, indicati in un apposito elenco. Il contributo verrà erogato a quei comuni che, a fronte di piani di spostamento casa-scuola, individuano delle nuove linee in cui possono essere messi scuolabus elettrici o ibridi. “Per quanto ne so - commenta Isabella Barbi - non credo che al momento il mercato dei costruttori italiani sia pronto per gli scuolabus elettrici e ibridi. Per questo mi ha molto sorpreso il decreto del Ministero dell’Ambiente. Certamente nel parco circolante del Tpl esiste la soluzione elettrica che potrebbe in certe circostanze e in certi contesti essere proposta anche come servizio scolastico, ma non è la stessa cosa di uno scuolabus.”

Concludendo l’intervista il discorso non può che non cadere sulla storica carrozzeria Barbi e sugli altri suoi concorrenti italiani dell’epoca; Dalla Via, De Simon e Padane, oggi tutti spariti. “Era più bella l’Italia dell’autobus coi carrozzieri indipendenti” commenta la manager modenese, che nel suo tempo libero tiene viva la memoria di quella che fu l’azienda di famiglia pubblicando foto e ricordi sul gruppo Facebook ‘Autobus d’epoca, che passione!!!’.