Il settore del trasporto pubblico locale è atteso a una sfida nella sfida. Alla data del 4 maggio p.v., identificata al momento come il punto di inizio della cosiddetta 'Fase 2' nel contrasto all'emergenza sanitaria Coronavirus, saremo chiamati verosimilmente a fare i conti con una nuova impostazione dell'offerta, seppur potenziata rispetto alla situazione ante-pandemia.
Lo sforzo più grande sarà quello di riuscire a conciliare le esigenze lavorative, soprattutto da parte dei dipendenti degli uffici statali, con l'indicazione di evitare assembramenti a bordo di autobus, tram e metropolitane. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit), per bocca della sua titolare Paola De Micheli, ha annunciato che sta ragionando sull'introduzione di una App apposita. La soluzione dovrebbe essere reperita tra quelle allo studio del dicastero della Salute e dell'Innovazione e potrebbe essere sottoposta a test, in alcune aree d'Italia, già la prossima estate. La parola d'ordine in vista dell'avvio della Fase 2 rimane, dunque, 'distanziamento sociale'.
Orari flessibili e a una conseguente modifica delle frequenze nelle fasce di punta, ma anche il ricorso alla tecnologia: la De Micheli ha parlato infatti di un dispositivo in grado di verificare il livello di riempimento del singolo mezzo così da stabilire se è possibile o meno potervi salire. L'ipotesi di consentire il viaggio ai soli utenti seduti non è entrata invece concretamente nella valutazione della squadra chiamata a stabilire le misure da applicare.
Spostamenti scaglionati, smart working e veicoli (il termine abbraccia il trasporto su gomma, ferro, navi e aerei) da riempirsi al massimo al 60 per cento sono le direttrici sulle quali appare incamminato il Ministero competente.
Sui bus dovrebbe essere rispettato il principio del numero chiuso, anche per i biglietti in vendita, con accessi contingentati, con o senza utilizzo di sistemi conta-persone, attraverso la sola porta anteriore.
Al Mit si sta pensando alla presenza di persone che aiutino a evitare la salita a bordo quando sia stata raggiunta la soglia massima di capienza consentita. Una sorta di 'buttafuori' da affiancare ai controllori.