Il 14 dicembre scorso è stato ufficialmente 'assassinato' il turismo in bus nella Città eterna. La prima cittadina di Roma e la giunta pentastellata hanno infatti messo la parola fine sull’accesso dei pullman turistici nella Capitale.
"Ce l’abbiamo fatta: i bus turistici dovranno rimanere fuori dal Centro storico. Dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato ci ha dato ragione e, a partire da gennaio 2019, entrerà in vigore il nuovo regolamento. Una battaglia vinta per i cittadini che ha messo la parola fine a un’anomalia del passato. I magistrati hanno infatti respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento, una decisione importante a tutela del nostro patrimonio storico e archeologico, ma anche per abbattere l’inquinamento atmosferico e acustico.
Con questo nuovo impianto di regole, i pullman turistici avranno a disposizione nuove aree di sosta, brevi e lunghe, con fermate e accessi regolati mediante nuove tecnologie, ma fuori dal centro della nostra città. Dovranno inoltre pagare tariffe congrue, tarate sull’impatto inquinante del mezzo. Un cambiamento radicale, una vittoria per i cittadini." Queste le parole della Sindachessa capitolina.
Lode a colui che riuscirà a far comprendere ai romani che un autobus con cinquanta persone a bordo inquina molto meno di dieci automobili messe insieme: ci hanno provato in molti a dirlo, dalla Germania all'Inghilterra attraverso video, pubblicità, comunicati, schemi, disegni, ma non c'è stato nulla da fare.
La Raggi ha vinto e il bus ha perso. Il vero motivo? La mancanza di una mobilitazione generale e soprattutto compatta da parte dei bus operator italiani.
E ora una domanda sorge spontanea: ma quando termineranno i pass contingentati per il centro storico, i passeggeri con che cosa si recheranno nell'hotel prenotato dall'agenzia in pieno centro? E il pullman in viaggio a Roma con il gruppo di anziani o persone in carrozzina come si sposta? Prendono tutti il bus per poi perdersi in giro per la città? Staremo a vedere.